L’età del Ferro conosce grandi innovazioni tecnologiche e sociali, e corrisponde al periodo in cui l’Italia settentrionale entrò in contatto con civiltà più sviluppate, come quella degli Etruschi, dei quali vi abbiamo già parlato sul nostro blog. Le due conseguenze più importanti dell’Età del Ferro furono l’introduzione della scrittura e la trasmissione di informazioni nella storiografia greca e romana. Per convenzione l’età del Ferro in Italia settentrionale si distingue in Prima età del Ferro (IX – V sec. a.C.) e Seconda età del Ferro (IV – I sec. a.C.).
La Prima età del Ferro vede il pieno sviluppo del processo iniziato con il Bronzo Finale, dal XII al IX secolo a.C., con il definirsi di un nuovo assetto territoriale nell’Italia settentrionale. Nel Piemonte orientale e nella Lombardia occidentale, tra Como, Milano e Bergamo, si nota lo sviluppo della Cultura di Golasecca, considerata fondamentale nello studio di questa particolare fase evolutiva. Nell’odierno Veneto compare invece la civiltà paleoveneta, mentre nell’area alpina si sviluppano le culture di Luco-Meluno e Breno-Dos dell’Arca che le fonti attribuiranno alla stirpe retica o euganea..
Durante il VI sec. a.C. gli Etruschi giungono fino al Mantovano. Da questo momento i popoli padani, soprattutto i Golasecchiani, svolgeranno l’importante ruolo di intermediari tra il mondo transalpino e l’Etruria.
All’inizio del IV sec. a.C., nuovi gruppi di Celti, tra i quali i Cenomani e i Boii, portatori della cultura di La Tène, giungono a ondate successive in Italia settentrionale e occupano la Pianura Padana, trasformando completamente il quadro culturale.