L’impatto della pandemia da COVID-19 si è fatto sentire anche nel settore siderurgico e in particolare sulla produzione di acciaio che, a livello globale, i primi nove mesi del 2020 è diminuita del 3,2%. Precisamente, secondo la World Steel Association, la produzione si è assestata a 1,35 miliardi di tonnellate. La sola eccezione a questa tendenza è rappresentata dalla Cina, il più grande paese produttore di acciaio al mondo, che ha aumentato del 4,5% la sua produzione, giungendo a quasi 782 milioni di tonnellate, da poco più di 748 milioni dello scorso anno.
Soltanto a settembre il gigante asiatico ha riversato oltre 92,5 milioni di tonnellate di acciaio grezzo. Una cifra superiore del 10,9% rispetto a settembre 2019.
Di contro nell’Unione Europea, la seconda area del mondo che produce più acciaio, la produzione è diminuita del 17,9% e attualmente sfiora i99,3 milioni di tonnellate, da 121 milioni di tonnellate dei primi 9 mesi dell’anno precedente. Certamente, un riflesso dei lockdown per il COVID-19 che hanno colpito i produttori a vari livelli.
La Germania ha registrato un calo del 15,7% (25,7 milioni di tonnellate da 35,5 tonnellate) e la Francia ancora peggio, con una perdita di oltre il 25% (8,23 milioni di tonnellate da 11,24 tonnellate).In controtendenza la Turchia che ha visto la produzione aumentare del 2,6% (25,9 milioni di tonnellate da 25,2 milioni di tonnellate) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
In Nord America -18,2 percentoSempre nei primi nove mesi di quest’anno, la produzione di acciaio grezzo in Nord America è diminuita del 18,2% (74 milioni di tonnellate).
Negli Stati Uniti il calo è stato del 19,2% (53,4 milioni di tonnellate), in Messico del 13,6% (12,2 milioni di tonnellate) e in Canada di quasi il 20% (8,02 tonnellate).
In Asia (Cina esclusa) nessuna variazione
La produzione totale di acciaio dell’Asia è rimasta quasi invariata, a poco più di 1 miliardo di tonnellate, quando nello stesso periodo del 2019 erano 999 milioni di tonnellate.
Il Vietnam ha registrato il più grande aumento su nove mesi in Asia, con un +14,8% anno su anno. Il Giappone ha sofferto invece di un calo del 19,1% (70,2 milioni di tonnellate da 84 milioni di tonnellate).