L’Etruria, quel territorio individuato tra il Tevere e l’Arno, si rivelò fin dall’antichità un’area ricca di minerali grazie alla presenza di quelle che oggi conosciamo come ‘Colline Metallifere’, monti che nascondevano in abbondanza la ricercata materia grezza. I giacimenti di queste zone, assieme a quelli sardi, erano i più ricchi di tutta l’area mediterranea e, forse non incidentalmente erano sempre situati in prossimità della costa, favorendo così al massimo il trasporto via mare. Nel VII secolo a.C., proprio in Etruria, sorgono le prime officine dell’industria pesante: le prime in Italia e in tutto l’Occidente che segneranno in maniera significativa l’ascesa economica di questa affascinante cultura. A nord-est di Populonia, centro di grande importanza per l’etruscologia che si trova sul Golfo di Baratti (provincia di Livorno), sono stati scoperti giacimenti di Rame e di Ferro, di Piombo e di Stagno, segno ulteriore del fatto che gli Etruschi fossero non solo eccellenti ceramisti ma anche egregi metallurgi.
Lo studioso G.Maggi sostiene che “L’industria arricchì gli Etruschi e l’apice della loro potenza corrisponde al tempo della maggiore diffusione del bronzo e all’inizio del commercio del ferro che essi diffusero in Europa”.
Sempre accettati dalle popolazioni con le quali entravano in contatto, gli Etruschi sono a tutt’oggi riconosciuti come una delle civiltà più evolute del loro tempo, al punto da avere diffuso, ovunque arrivassero, tecniche (anche inerenti l’uso del ferro) innovative di grande utilità.
Alla prossima puntata del nostro blog per scoprire altre curiosità sulla storia del ferro!